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Il Campo Marciante - 1° Tappa

Oyace - Ollière

Sicuramente l'impresa che rimmarra come simbolo di questo corso è stata la salita al M.Rosa a quota 4559 m. La fatica di questo lungo percorso è stata sicuramente ricompensata dall'aver poggiato piede su quella vetta, una fra le più alte in Europa, dove sorge la Capanna Regina Margherita il rifugio più alto d'Europa.
Ma veniamo a raccontare un po' questo campo estivo.
La preparazione era ormai terminata, avevamo fatto anche un corso per affrontare i ghiacciai, la sera prima lo zaino era stato affardellato a dovere, sempre secondo le indicazioni riportate nel bacheca di compagnia. Ci attendeva una sveglia all'alba, o forse prima, ma ormai questo non ci preoccupava più. Se non ricordo male la sveglia fu intorno alle 3. Come al solito sistemata la camerata e fatta colazione, ci fu il ritiro delle armi. E dopo l'adunata Colle di Varsonadavanti alla palazzina AUC, salimmo sui camion, sempre seguendo gli ordini. Non ricordo nulla del viaggio, forse dormivo. Arrivammo in un paesino della Valpelline di nome Oyace a 1356m, qui scendemmo e ci implotonammo come al solito. Eravamo pronti a partire. Alle 5.15 la nostra strada cominciò. Ci aspettavano 8 giorni di cui uno di riposo e 7249 m di salita e 6789 m in discesa. La mattina faceva piuttosto fresco, ma dopo i primi 10 minuti eravamo già in maniche corte. Il percorso si snodava lungo l'Alta Via n° 1, non era una bella giornata, aveva piovuto da poco e c'era molta umidità. La valle era piuttosto selvaggia, ma molto bella e nel suo centro scorreva un bel rusciello in cui rinfrescarsi. Lungo il cammino ci tagliò la strada anche uno camoscio (da non confondere col nostro Sten Doroty). Alle ore 10.40 raggiungemmo il punto più alto della prima giornata il Col di Versona (2783m), dove abbiamo sostato per uno spuntino, naturalmente a base di razione K. Certo un posto più freddo non lo si poteva trovare, ma dopo tutto eravamo allievi ufficiali degli alpini.

Siamo ripartiti alle 11.40 per una ripida discesa per poi risalire al Col de Chaleby, e da qui scendemmo fino ad Olliere (2007m) dove arrivammo alle 14.40, un luogo disperso lungo la Valle di S.Barthelemy. Qui ci fu il primo svaccamento, non era mai successa una cosa simile. Certo non fu così facile, le detonazioni lungo la strada non mancarono. Mancava solo l'ufficiale medico, le voci dicevamo che era stato eliminato da Rambo Ricci. Ma dopo un'oretta arrivò, da quel giorno non si è più visto in marcia. Oliere Ma la giornata non era ancora terminata, dopo aver montato i canili nei prati circostanti, attendevamo che arrivassero i camion con il cibo, ma le ore passavano e dei camion nessuna traccia. Verso le otto il nostro Plotone (4°) ebbe la brillante idea di acquistare una forma di fontina da un malgaro e per buttarla giù un bel bottiglione di nero. Almeno la pancia non reclamava più. Ma ecco che all'orizzonte si sentivano dei rumori. Stavano arrivando i camion con i nostri viveri, anche se noi ormai eravamo pasciutti. Ma non fu così, dovemmo mangiare lo stesso, e come da tradizione prima del pasto fuori caserma ci attendevano le flessioni. Già dopo tanta fatica bisognava anche pompare per mangiare.

 

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Stemma 2° compagnia

Ex Allievi Ufficiali del 155° corso - Scuola Militare Alpina di Aosta
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