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Armi - Garand M1

Fucile semiautomatico "Garand M1"

Fucile garand M120

Caratteristiche

Lunghezza 110 cm
Peso 4.7 kg
Calibro 0.30 inch (7.62 mm)
Caricatore clip da 8 colpi
Velocità di uscita 850 metri al secondo
Frequenza di fuoco Solo semiautomatico

É costituito da:

- Castello: formato dalla canna, che termina all'estremità con il vivo di volata, in fondo invece con la camera di cartuccia. La canna presenta quattro rigature destrorse. Sotto la canna c'è il cilindro presa gas, nel cui interno un pistone è collegato con l'asta di armamento, esterna, che termina con l'appiglio di manovra.
La parte terminale del castello è la culatta. Su di essa è posta la tacca di mira; il mirino è sul vivo di volata.
- Scatola di scatto: è formata da un cane, con un pezzo centrale più tozzo (pancia), una estremità anteriore (dente), ed una posteriore (codetta).
Un altro appiglio è il dente di scatto, in collegamento con il grilletto. Quando si arma, il dente di scatto arpiona la codetta, e può essere liberato dal grilletto. Una molla porta il cane in avanti.

Il peso complessivo dell'arma è di kg. 4,700.

Dati balistici:

Gittata max: 3900 metri (ventilazione zero, al livello del mare)
gittata utile: 250 metri (si intende quel tiro nel quale ci sono altissime probabilità di centrare il bersaglio. La distanza è quella di risoluzione dell'occhio. Con un diottro la gittata utile arriva a 600 metri).
colpi di calibro NATO 7,62 mm
Ogni caricatore contiene otto colpi. Il caricamento avviene dall'alto. L'asta di manovra si articola con il parallelepipedo detto otturatore, che chiude la camera di cartuccia (che contiene il colpo).
Il caricatore è ambidestro e porta due uncini ai lati, che collimano con svasature apposite presso la culatta.
Si inserisce il caricatore, lo si preme con il pollice, mentre il mignolo della mano destra trattiene e accompagna l'asta di caricamento.
L'otturatore porta uno spillo espulsore, cilindretto espulsore e unghia estrattrice da un lato. Lo spillo lo attraversa coassialmente e termina con una codetta che appoggia nella pancia del cane.
Quando si tira indietro l'otturatore si arma il cane (agganciando il dente dello scatto).
Il colpo è formato dal bossolo, nel cui fondello c'è il punto di percussione (capsula detonante). Esplode la carica di lancio e il proietto parte.
Dato che canna e cilindro presa gas sono in comunicazione presso il mirino, una quota dei gas di scarico spinge sul pistone. Ciò arma di nuovo il cane, mentre l'unghia di estrazione dell'otturatore porta all'esterno il bossolo (meccanismo di sottrazione di gas dall'anima della canna).
A causa del riscaldamento il fucile può sparare 16 colpi nell'arco di un minuto.
Alla fine degli otto colpi il fucile estrae anche il caricatore, rimanendo aperto e pronto per il reinserimento (una molla tiene indietro l'otturatore).
É possibile togliere il caricatore dopo alcuni colpi. Si inserisce la sicura, si tira l'appiglio, si libera perciò il colpo in canna e con un pulsante posto a sinistra si fa uscire di scatto il caricatore.

La sicura è meccanica (manuale od ordinaria), ma ci sono anche sicure automatiche:
- contro l'apertura prematura dell'otturatore. Infatti l'asta di armamento fa una corsa a vuoto di 8 mm prima di impegnare l'otturatore (il tempo sufficiente al proietto per allontanarsi definitivamente dalla canna)
-contro lo sparo prematuro. Nel fondo dell'otturatore c'è una svasatura che può accogliere il dentino del cane solo quando è in perfetta chiusura. L'otturatore ruota di 1/8 di giro sulla circonferenza mentre si chiude, e non permette al dentino di inserirsi nella sua svasatura, e la pancia del cane non si tocca con la codetta dello spillo espulsore.

Fucile Garand

Un po di storia...

Con l'adozione del fucile M1 nel lontano 1932, l'Esercito Statunitense fu il primo ad adottare un fucile ad autoricarica. Con l'avvento della guerra ne furono costruiti milioni di esemplari, dando all'esercito e in seguito al corpo dei Marines un terrificante vantaggio sul campo.

L'M1 aveva parecchie curiosità, non tutte caratteristiche interamente benvenute. Per caricarlo, l'otturatore veniva tirato indietro e bloccato. L'arma veniva alimentata da una clip con 8 colpi che veniva spinta all'interno del fucile. L'otturatore veniva rilasciato incamerando il primo colpo. Quando il primo colpo veniva sparato, i gas azionavano il pistone che svuotava e ricaricava la camera come descritto prima. Quando veniva sparato l'ultimo colpo, l'otturatore si bloccava aperto e la clip vuota veniva espulsa. Una nuova clip veniva inserita, l'otturatore veniva rilasciato e l'arma era di nuovo pronta. Quello che causava qualche preoccupazione era che se c'era ancora qualche colpo nel caricatore, l'arma non poteva essere ricaricata; l'arma doveva essere vuota per essere ricaricata. La mancata vista dell'emissione della clip esaurita poteva compromettere tentativi di fuoco.

Ma questi erano problemi minori nella maggior parte delle circostanze. Il volume di fuoco prodotto dal soldato medio era insufficiente. E ironicamente, era forse la debolezza maggiore del Garand. Mentre gli Inglesi e i Tedeschi cercavano nuove armi a ripetizione per le loro squadre di fucilieri, l'America guardava al Garand e pensava di non avere bisogno di tali armi. Era ancora impressionante come gli M1, confrontati con il fuoco di un solo MG 34/42 tedesco, come i GI scoprirono a loro spese come faticarono ad attraversare l'Europa occidentale fino a Berlino.

Come dotazione base, ogni soldato aveva 10 caricatori, inseriti nelle tasche delle giberne al cinturone. Successivamente, vennero istituite bandoliere contenenti 6 caricatori, permettendo in ogni caso al soldato una dotazione da 80 a 128 colpi.

Fucile semiautomatico già in dotazione all' esercito americano durante la seconda guerra mondiale. Il Garand nasce in calibro 30.06 e in tal calibro viene utilizzato dagli americani durante la II GM e durante la guerra di Corea. Finita la seconda guerra mondiale, prima di entrare in servizio come arma d'ordinanza italiana, viene modificato dalla Beretta, che era riuscita a salvare gran parte dei macchinari dai bombardamenti alleati, per accogliere la munizione in calibro 7,62 Nato, al pari del FAL e della Mg.
Gli Stati Uniti, dal canto loro, fornirono ben 232.185 Garand M1 alle Forze Armate italiane tra il 1952 e il 1974. In dotazione fino agli anni sessanta come arma individuale, quindi come fucile di primo addestramento e come fucile di precisione fino agli anni novanta, è ancora oggi considerato uno dei migliori e più precisi fucili da guerra.

Sequenza di caricamento

Caricatore M1

Caricatore ad 8 colpi
Inizio inserimento

Fase 1 caricamento

Fase 2 caricamento

Caricatore inserito


 

Stemma 2° compagnia

Ex Allievi Ufficiali del 155° corso - Scuola Militare Alpina di Aosta
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