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Galleria del Piccolo Lagazuoi
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Questo particolarissimo itinerario della Grande Guerra, completamente attrezzato con fune metallica, consente di percorrere la famosa galleria elicoidale che i soldati italiani - partendo dalla Cengia Martini - scavarono all'interno del Piccolo Lagazuoi, per sorprendere i soldati austriaci che ne occupavano la cima. Dal Passo Falzarego è possibile salire al Rifugio Lagazuoi mediante 2 diversi percorsi. Il primo consiste nel percorrere il sentiero 402 (parte del Sentiero Italia) fino all'incrocio con il sentiero 401 da seguire verso sinistra fino al Rifugio. Il secondo itinerario invece, di interesse ben superiore, si svolge all'interno della montagna stessa mediante gallerie scavate durante la prima guerra mondiale, la galleria scavata dagli alpini è lunga 1100m.
Le prime gallerie furono scavate nell'ottobre del 1915 da un plotone di alpini che notò una grossa cengia sulla montagna dove potevano essere istituite delle trincee. La cengia ancora oggi porta il nome del comandante del battaglione (Capitano Martini) che la occupò fino all'ottobre del 1917 quando gli italiani dovettero retrocedere alla linea del Grappa e del Piave. Gli alpini italiani combatterono contro gli austriaci che erano appostati al Passo di Valparola, poco sotto il Passo Falzarego. Le gallerie (alcune lunghe oltre 2 Km.) furono scavate in soli 6 mesi con l'aiuto di martelli pneumatici. La roccia veniva espulsa dalle gallerie di notte o durante delle nevicate tramite alcune aperture delle gallerie che avevano diverse funzioni, da quelle di aerazione a feritoie o cannoniere. Entrambi gli eserciti capirono l'inutilità di spararsi dalle postazioni e iniziarono a scavare gallerie con lo scopo di posizionare mine da fare esplodere. Su questa montagna esplosero 5 mine. 4 austriache contro la Cengia Martini e 1 italiana per conquistare il Lagazuoi. Ancora oggi è possibile vedere i crateri.
Nonostante l'altezza relativamente ridotta, il Piccolo Lagazuoi è un punto panoramico di fascino particolare. Il panorama è incredibilmente vasto e si estende a N fino alla catena alpina. Grandiosa anche la vista sull'imponente massiccio delle Tofane, che introduce la parata delle più celebri vette dolomitiche.
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Accesso generale
Da Cortina d'Ampezzo al Passo Falzarego (SS 48) poi con la Funivia del lagazuoi all'omonimo rifugio. A piedi: dal Passo Falzarego (2117m) con il sentiero 402-401 (h 2 - disl. 630m).
Accesso
Direttamente dal Rif. Lagazuoi per breve tratto di sentiero.


Salita
Da Cortina d'Ampezzo si sale la strada statale 48 che conduce al Passo Falzarego. Al passo vi è la stazione di partenza della funivia che conduce al Rifugio Lagazui. Oltre la funivia vi è un parcheggio molto grande. Dal parcheggio parte il sentiero n. 402. Percorrere il sentiero seguendo le paline che indicano la "Galleria Lagazuoi". In alternativa è possibile abbandonare il sentiero in prossimità della parete e proseguire verso destro fino alle visibili trincee. Qui ci sono delle stanze scavate nella roccia. Dopo averle visitate abbiamo costeggiato la montagna salendo (a volte faticosamente per via del terreno friabile) lungo il canalone fino a imboccare il sentiero che conduce all'ingresso della galleria. Qui è possibile scegliere se imboccare subito la galleria che sale al Lagazuoi oppure (come abbiamo fatto noi) trascorrere un po' di tempo percorrendo la Cengia Martini e visitando altre gallerie e accampamenti che sono situati lungo la cengia e che stanno ristrutturando a scopo di museo. E' molto consigliabile effettuare questo percorso (Cengia Martini) in quanto risulta molto attraente dal punto di vista storico.
L'unico modo per salire al rifugio Lagazuoi è quello di percorrere la Galleria Lagazuoi per cui ovunque vi spingerete lungo la cengia Martini prima o poi dovrete fare dietro-front se volete salire fino in vetta. La galleria è un percorso molto ripido, umido e buio, rischiarato solo per brevi tratti dalle poche spettacolari finestre scavate nella roccia. E’ indispensabile munirsi di torcia elettrica, ed è molto consigliato l’uso di lampade frontali. Ottima scelta per giornate con meteo brutta od incerta, l’escursione, indubbiamente interessante ed unica nel suo genere, permette di ‘toccare con mano’ l’enorme sofferenza e lavoro sopportato dalle truppe, dei due opposti schieramenti, nella Guerra delle Dolomiti. Una volta salita la Galleria Lagazuoi prendendo il sentiero di sinistra indicato con una lettera G si giunge in pochi minuti alla stazione di arrivo della funivia e poco oltre vi è l'imponente rif. Lagazuoi (2752 Mt.).
Discesa
Effettuare il rientro ridiscendere al Passo Falzarego mediante il sentiero n. 401 che dopo aver oltrepassato la forcella Lagazuoi incrocia il sentiero 402 che ridiscende a valle, in alternativa per i più pigri c'è la funivia..
Materiali
La segnaletica consiglia anche di portare un caschetto che effettivamente potrebbe essere utile per via di alcuni tratti molto bassi.
Link consigliati
Dolomiti.org - La storia del Falzarego
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