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Cronaca InMarica 2006

Cronaca dell'incontro:

Sabato 2 e domenica 3 settembre 2006 ci siamo ritrovati in montagna per condividere ancora una volta gli sforzi e le imprecazioni che caratterizzavano nell'estate del 1994 le marce del 155° corso AUC. I primi ad arrivare all'ammassamento del Passo Campolongo sono stati Andrea Russo ed Alex Zardo. Verso le ore 13.30 del sabato li ho visti sbucare a piedi sulla sella poco sotto il rifugio. 
Attendevo con trepidazione di poter abbracciare i primi compagni. Dalla terrazza con l'aiuto del binocolo ho notato che sopra le due penne nere sventolava il gagliardetto del corso. Sono rientrato al rifugio e mi sono infilato il Bantam che avevo preparato già la sera precedente. L'arrivo dei primi  mi ha dato l'occasione per fare un primo brindisi e un primo spuntino. Verso le 14 , mentre noi tre eravamo a tavole si è aperta la porta del rifugio ed è entrata un'altra penna nera: Pippo Zanin. Era  visibilmente sudato ma non provato dalla salita. Braghe alla zuava e camicia a quadri di color rosso. Abbiamo scolato assieme una bottiglia friulana gentilmente offerta da Andrea. Il gagliardetto ha trovato posto al circolo Ufficiali, mentre verso le 15.30 sono giunti al rifugio Davide Colombo ( comandante di plotone ed AUC del 152° ), Ruggero Polla e Mauro Bardellini. Loro hanno trangugiato qualche panino visto che non avevano ancora pranzato e un po' per l'affettato, un po' per la salita, hanno voluto reintegrare gli zuccheri con alcune simpatiche birre. Dopo aver sistemato tutti negli alloggi che avevo predisposto, è arrivata l'ora dell'ammainabandiera: operazione che deve avvenire ogni giorno in un rifugio ma che, in questa occasione, ha ovviamente rivestito un carattere di Ufficialità. Agli ordini impartiti da Ruggero Polla, un altoparlante scassato ha gracchiato l'Inno mentre l'incredulo Mauro faceva scendere la bandiera. L'operazione si è conclusa al meglio. Dopo  una breve ricognizione delle roccette retrostanti al rifugio, i cosiddetti Bec' de Roces, la fame si è impossessata di tutti noi e così ci siamo organizzati per la cena. Aperitivo al bar ma spuntino di antipasti direttamente consumato in cucina. Solo con l'arrivo dei primi piatti ci siamo seduti a tavola. Bis di tagliatelle e casuncei e gulasch con canederli. La torta saracena che avevo preparato, prima che ce la divorassimo, aveva la scritta con lo zucchero: “ W il 155° Smalp”. La serata non era delle più limpide, una certa umidità nell'aria non permetteva di vedere le stelle. Ad ogni modo la conca di Arabba era illuminata da svariati fuochi sulle creste dei monti in occasione di una tradizione locale.
Il Dolomiti superski, uno sci con 12 bicchierini di grappa, l'abbiamo sfruttato proprio all'aperto.  Il  contrappello è terminato verso l'una e mezza; molto prima rispetto a quello dell'anno scorso. Penso che  temevamo tutti la marcia dell'indomani.

“ Sveglia seconda compagnia” ho gridato alle 8 precise nel corridoio e tutti sono scesi a colazione. Dopo aver affardellato lo zaino siamo partiti non prima di aver effettuato l'immancabile alzabandiera. Stavolta a fare il capoposto è toccato a me, mentre agli ordini si è ripetuto Ruggero.
Il sentiero ci ha portati in un'ora esatta al rifugio Kostner dove ho reclamato a gran voce una birra, ma niente, come con Ceragno non c'è stata nessuna sosta. Tutti hanno voluto tirare su dritti per il successivo ghiaione che, una volta rimontato, ci ha portato alla base di una paretina in parte attrezzata con cavo metallico. Il sentiero gira poi su una cengia sopra Le Ponte e porta all'inizio della Cresta Strenta dove lo sguardo è libero di spaziare dal lato opposto giù per Val Mezdì. Negli ultimi metri, un po' per le chiazze di neve presenti, un po' per l'esposizione, ho preferito legarmi a Pippo e così siamo arrivati in vetta al Piz Boè dopo tre ore esatte dall'alzabandiera assieme a Ruggero con il quale abbiamo condiviso gli ultimi sforzi. Gli altri erano già tutti lì che ci attendevano. Il tempo era buono, mai troppo caldo. Abbiamo camminato con le condizioni ideali, ma avevo molta sete e mi sono catapultato nella Capanna Fassa che sta proprio in vetta. Dopo un po' mi hanno raggiunto anche gli altri e finalmente abbiamo mangiato e bevuto. All'ora di pranzo la vetta è sempre presa d'assalto da ogni sorta di personaggio vista la relativa facilità di accesso dal versante Fassano tramite la funivia del Sass Pordoi. In mezzo a una moltitudine incuriosita abbiamo cantato a gran voce prima “Sui monti e sui mar” e poi con il sottofondo di “Signore delle cime” ho recitato per tutti la preghiera dell'Alpino. Abbarbicati tra la la piccola croce di vetta e una Madonna appoggiata sulla roccia, forse a causa del vino bevuto al rifugio, abbiamo prodotto un'ottima performance riscuotendo un fragoroso applauso da parte dei presenti. Ho sentito più volte gridare: “Viva gli Alpini”. Subito dopo è iniziata la discesa che tutti hanno intrapreso di buon passo e sempre col Bantam in testa, particolare che per la salita non sarebbe stato ipotizzabile. Attraverso la Rissa di Bigulerz siamo giunti ben presto al Kostner dove, stavolta sì, mi è stata concessa una sosta. Una bella birra fresca ci ha rimesso in sesto. La barista lì presente ci ha detto che non avrebbe gradito sentirci cantare, perciò abbiamo intonato ancora una volta : "Sui monti e sui mar".  Dal Kostner ai Bec' è stato un attimo. Dopo una breve sosta rinfrescante la discesa è proseguita fino alle macchine sul Passo Campolongo, da dove, dopo lo scambio di saluti, tutti sono andati giù ed io me ne sono ritornato in sù. Erano più o meno le sei di sera e l'ammainabandiera me lo sono sciroppato da solo, augurandomi in cuor mio di poter rivivere una nuova esperienza col 155° Smalp magari un altr'anno.

Per il 2007 è stata lanciata l'idea di trovarsi in quel di Tarvisio a far legna per l'amico Martinschitz. Ovviamente se egli sarà così fortunato da potersi avvalere dell'aiuto di una compagnia di AUC della Smalp, dovrà garantire ospitalità per tutti e nettare degli Dei a volontà!

Nell'augurarmi che in una prossima occasione ci ritroveremo molti di più, saluto tutti gli Ufficiali del 155° Smalp, sia quelli che hanno partecipato all'iniziativa, sia quelli che spero di poter presto salutare nuovamente.

Un vecio Alpin
Marco Sillani

Ps : ci vediamo a Cuneo per l'adunata. Lì il vecio Fenoglio ci aspetta al varco!



 

Stemma 2° compagnia

Ex Allievi Ufficiali del 155° corso - Scuola Militare Alpina di Aosta
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