Il comandante della Compagnia
Cap. Carlo Ceragno
Il nostro Signor Capitano non lo potremo mai dimenticare. Alto e longilineo dallo sguardo fulminante amante del canto, anche se non dotato di voce corale ma da urlatore. Le canzoni le faceva cantare agli altri con il tipico invito: Intonare!!! Ricordo ancora le adunate sul pianerottolo della 2° Cp. per le prove di canto. O i cori alpini quando si arrivava in vetta. Non bisogna pensare che fosse un tenero di cuore, anzi era temuto da tutti. Pronto a cazziolare chiunque gli capitasse a tiro, credo che i trasmettitori fossero i suoi odiati, perchè ogni occasione era buona per ficcarli dentro. Il suo scopo era distruggerci dal punto di vista fisico; non abbiamo mai capito come facesse a non fermarsi mai (o almeno non lo possiamo dire). Caratteristica sicuramente bizzarra, ma molto in voga presso le truppe alpine di sempre, erano certe sue espressioni non proprio evangeliche ed un'innata propensione ad invocare alcuni personaggi divini di grossissima fama. Il suo ghigno era un programma, non sapevi cosa altro ti sarebbe aspettato. Ma comunque sia rimarra sempre il nostro Capitano. Grazie Signor Capitano.
Il giorno della fine del corso, in cui anche il Capitano ha lasciato la scuola.