La vestizione
Giunti alla scuola iniziarono subito le attività, chi si apprestava a marciare, chi a ricevere i comandi, chi a presentarsi, insomma addestramento formale. Invece altri si apprestarono al ritiro del corredo, una specie di distribuzione di tutto l'occorrente come ad un mercato africano, la caccia alla taglia giusta, il baratto. Chiedevi una taglia e te ne davano un'altra, gli scarponi erano stretti e la DROP sembrava andasse bene a uno tre volte più grande di te. E si che in quei cinque mesi non avrei di certo messo su chili, anzi...
Ci diedero anche il mitico cappello alpino con la penna nera, anche qui c'era chi lo aveva largo che gli copriva gli occhi e chi stretto, ma finalmente avevamo il nostro cappello.
Alla fine siamo usciti carichi come dei muli con pile di scatole e vestiti color verde oliva, per i prossimi cinque mesi sarebbe stato il nostro colore alla moda. Chiaramente sempre in modo formale ed eseguendo gli ordini ci dovemmo muovere con questi carichi da una parte all'altra della caserma.
Ma tutte quelle scatole non se le potevano tenere? E no... più tardi scoprirete il perchè.
Da adesso eravamo vestiti di tutto punto, avevamo tutta la nostra attrezzatura da "Rambo" modello prima guerra mondiale.
Avremo anche imparato a cucire per attaccare tutti gli stemmi e per le varie riparazioni. E sì anche cucire ha la sua importanza.
Qui accanto trovi un elenco dei vari capi di vestiario su cui puoi cliccare per vedere una foto e una piccola descrizione. Passando col mouse su alcune foto puoi vedere il fronte-retro del particolare.