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Inno nazionale d'Italia - di Mameli

Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa (1)
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma (2)
Che schiava di Roma
Iddio la creò.

Stringiamoci a coorte (3)
Siam pronti alla morte,
Siam pronti alla morte (4)
Italia chiamò

Noi fummo da secoli
Calpesti e derisi,
Perchè non siam popolo,
Perchè siam divisi.
Raccolgaci un' unica bandiera,
Una speme,
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.

Stringiamoci a coorte...

Uniamoci, uniamoci
L'unione e l'amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore (5)
Giuriamo far libero
Il suolo natio
Uniti per Dio (6)
Chi vincer ci può?

Stringiamoci a coorte...

Dall'Alpe a Sicilia
Dovunque è Legnano (7),
Ogn'uomo di Ferruccio (8)
Ha il cuore e la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla (9)
Il suon d'ogni squilla
I vespri suonò (10).

Stringiamoci a coorte...

Son giunchi, che piegano,
Le spade vendute (11).
Già l'aquila d'Austria (12)
Le penne ha perdute
Il sangue d'Italia
Bevé col cosacco
Il sangue polacco (13)
Ma il cor lo bruciò.

Stringiamoci a coorte...

 

SPIEGAZIONI

(1) Cioè ha riesumato l'antico valore dei Romani. Va detto che si tratta dell'Africano, non dell'Emiliano con cui lo confuse Dario Fo in un suo intervento sul Corriere chiamandolo "criminale razzista". L'Africano era anzi il nonno dei due più famosi "sindacalisti" dell'antichità, Tiberio e Caio Gracco, morti nel tentativo di far passare le leggi agrarie.

(2) Qui il poeta si riferisce all'uso antico di tagliare le chiome alle schiave per distinguerle dalle donne libere che portavano invece i capelli lunghi. Dunque la Vittoria deve porgere la chiome perché le venga tagliata quale schiava di Roma sempre vittoriosa.

(3) La coorte, cohors, era un'unità da combattimento dell'esercito romano, decima parte di una legione; nulla a che vedere con la corte.

(4) L'autore fu coerente con le sue parole.

(5) A dire la verità si potrebbe intravedere in questi versi un sentimento democristiano ante litteram, ma è nota la religiosità di Mazzini, spesso deriso per questo da Marx con il nomignolo di Teopompo.

(6) "Per Dio" va inteso come un invito a un'unione sacra.

(7) Ossia la battaglia in cui i comuni italiani uniti in lega e guidati da Alberto da Giussano batterono il Barbarossa. Bossi quindi errò nel scegliere come distintivo un eroe che combattè a fianco di Roma contro gli invasori tedeschi.

(8) Francesco Ferrucci che guidò i Fiorentini contro Carlo VIII di Francia e che a Maramaldo, rinnegato e traditore, gridava: "Vile, tu uccidi un uomo morto!".

(9) I "Fascisti" non rientrano nell'affermazione, in quanto "Balilla" è il soprannome di Gianbattista Perasso, il ragazzo genovese che con il lancio di una pietra diede inizio alla rivolta di Genova contro gli austriaci nel 1746.

(10) Si tratta dei Vespri siciliani, rivolta (1282) degli isolani contro i francesi, che poi per stanarli gli facevano vedere dei ceci e gli chiedevano: cosa sono questi? E loro, non sapendo pronunciare la "c" dolce, dicevano "sesi", e i siciliani giù botte!

(11) Le truppe mercenarie di occupazione.

(12) L'aquila bicipite, simbolo degli Asburgo.

 

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Stemma 2° compagnia

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