Gli scarponi Vibram
Cosa dire di loro, è sufficiente dire Vibram e ti vengono in mente le marce, i chilometri percorsi, le vesciche, i dolori e tutta una serie di emozioni e ricordi che non si possono descrivere.
Sempre lucidi e scintillanti, ingrassati per cercare di renderli più morbidi, rotti e piegati sotto le gambe del letto, e come non dimenticare quel triangolo di pelle gialla sul retro che doveva essere colorato per farlo diventare come il resto dello scarpone (chissà come mai non lo facevano già dello stesso colore).
Con loro abbiamo superato roccia e ghiacciai, e le vette più alte della Valle d'Aosta.
Il nome lo prendono dalla famosa marca delle suole Vibram, qualcuno è riuscito a risuolare gli scarponi più di una volta, questo per far capire quanto li usavamo.
Hanno un peso indescrivibile a confronto di uno scarpone moderno, infatti quando si batteva il tacco sembrava di sentire una cannonata, apparte quando avevi le vesciche sotto il calcagno.
Un'altra caratteristica di questi scarponi sono la punta squadrata e i due intagli sul tacco che servivano per fissarli agli sci. La suola a "carrarmato" veniva fissata allo scarpone tramite delle viti.
Io li conservo ancora con gelosia, perchè se potessero parlare ne avrebbero di cose da raccontare un po' come la canzone Vecchio Scarpone.
Passa sull'immagine per i due lati